A caccia di graffiti letterari nelle serrande del Raval di Barcellona
- Vasco Rialzo
- 26 lug 2018
- Tempo di lettura: 4 min
Barcellona è rinomata per essere una città alternativa e insolita, capace di sviluppare idee e progetti davvero sorprendenti e innovativi. Uno degli ambiti in cui secondo me eccelle è quello culturale e un esempio concreto di questa sua dote è il progetto Literart Raval con i suoi graffiti letterari dipinti sulle serrande di molti negozi. Il progetto ha non solo contribuito a (ri)dare speranza, vita e colore al Raval, quartiere tanto affascinante quanto disagiato, ma ha anche aiutato molti giovani a imparare un mestiere utile e a far felici tanti negozianti della zona. Vi spiego meglio.

STREET ART E LETTERATURA: UN BINOMIO VINCENTE
Hanno preso il Raval, il barrio più inquieto e popolare di Barcellona. Hanno scelto le vie più disperate e mal frequentate. Hanno reso partecipi i negozianti che lavorano lì. Hanno selezionato le serrande dei loro esercizi commerciali. Hanno coinvolto un gruppo di giovani di età compresa tra i sedici e i venticinque anni, alcuni già graffittari esperti, altri alle prime armi. Hanno insegnato loro come si dipinge, come si toglie la vernice (!), come ci si prende cura di una serranda. Hanno dato loro non solo vernici, pennelli e bombolette, ma anche romanzi, poesie e racconti, che fossero rigorosamente tradotti anche in catalano. Li hanno invitati a raffigurare sulle serrande dei negozi scene tratte dai libri, quelle che li avevano più colpiti ed emozionati, usando l’arte di strada che già conoscevano o avevano appena imparato. Il graffito, appunto. Li hanno lasciati fare, permettendo loro di dare libero sfogo alla fantasia. E così sono nate le 50 Obres d’Art al Raval, il risultato finale del progetto che ha lasciato un segno indelebile nel quartiere più fragile e discusso di Barcellona.

UN QUARTIERE MALFAMATO, MOLTI GIOVANI, TANTO ENTUSIASMO
Tutto questo è iniziato qualche anno fa, nel 2012. Oggi il progetto credo sia ufficialmente terminato, ma non ha esaurito l’energia del suo messaggio e dei suoi intenti. Molte delle opere d’arte realizzate dai giovani pittori di strada decorano senza tregua le serrande del Raval. Nel sito del progetto sono disponibili tutte le informazioni sui graffiti, sugli autori e sulle serrande, con tanto di indirizzo così chiunque può andare a vederli per ammirarne la bellezza e apprezzarne il senso.

E CHI HA PENSATO, ORGANIZZATO E PROMOSSO QUEST'IDEA GENIALE?
Il progetto è stato coordinato dalla Fundació Tot Raval e vi hanno partecipato Itaka al Raval e la casa editrice Edicions 62, con la preziosa collaborazione dell’Ajuntament de Barcelona. Una squadra perfetta ed efficiente per coinvolgere e impegnare artisti e negozianti nella loro missione decorativa e sociale a favore del Raval.

DOVE SI TROVANO LE SERRANDE DIPINTE? IL RAVAL È GRANDE!
Il progetto si è sviluppato in due zone del Raval, entrambe situate a sud de Carrer de l’Hospital e divise tra loro dalla Rambla del Raval, famosa per l’obeso e fotografatissimo gatto di Botero. La prima zona, chiamata “Salvador Seguì”, ha interessato le vie Sant Rafael, Robador, Sant Josep, Sant Pau, Sant Ramón e Espalter, mentre la seconda, detta “Raval Verd”, si è estesa per le vie Lleialtat, Reina Amàlia, Cera, Carretes, Vistalegre, Les Flors e Sant Bartolomeu.

QUALI LIBRI SONO STATI PROTAGONISTI DI LITERART RAVAL?
Libri di letteratura internazionale, a condizione però che fossero stati tradotti anche in catalano. Questo aspetto è stato imprescindibile. Alcuni libri sono di autori di Barcellona che hanno scelto il Raval come protagonista o sfondo per le loro poesie o narrazioni, come Manuel Vázquez Montalbán con “Carvalho” e Carlos Ruiz Zafón con “L’ombra del vento”. Altri sono di autori europei come Stieg Larsson con “Uomini che odiano le donne”, i nostri Roberto Saviano con “Gomorra”, Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi” e Michela Murgia con “Accabadora”. E di autori anche d'oltreoceano, come Cormac McCarthy con “La strada” e Haruki Murakami con “Tokyo blues”. La lista completa dei libri e degli autori, davvero ricca e interessante, la trovate qui.

NON SOLO GRAFFITI, MA ANCHE (E SOPRATTUTTO) LAVORO, CONDIVISIONE E (PACIFICA) CONVIVENZA
Il progetto ha avuto basi sociali solide, ponendosi come obiettivo principale non solo una valorizzazione decorativa del Raval, bensì anche l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e l'attiva condivisione di spazi pubblici e privati (le serrande!). È stato promosso un programma di formazione tecnico-professionale per avvicinare i giovani al settore della manutenzione, della pulizia e della verniciatura delle serrande di negozi, parcheggi e altre strutture. Un modo davvero intelligente per generare nuove competenze, stabili equilibri e pacifiche convivenze tra realtà di strada e attività commerciali, usando la street art come efficace strumento operativo. Un’idea stupenda che ha avuto grande successo e ha portato a un risultato concreto, radicato e tangibile di indiscutibile importanza sociale e territoriale.

IL PROGETTO VIVE ANCORA GRAZIE AI SUOI GRAFFITI LETTERARI
Di recente ho cercato le persianes pintadas, seguendo le indicazioni del sito. Alcune, come dicevo, sono ancora lì, forse un po’ scolorite, ma sempre vitali e comunicative. Altre non ci sono più perché i negozi cambiano, chiudono, svaniscono, specie nel Raval. E con loro anche le serrande. Ma i graffiti ancora presenti insistono nella loro missione. Continuano a donare colore, luce e vita alle zone più delicate del Raval, dove droga, prostituzione e disperazione non mollano l’osso. Le illustrazioni letterarie dei giovani artisti regalano un senso di gioia e speranza dove c’è tragedia umana. Secondo me vale la pena valorizzarle, continuare a farlo in un’ottica di memoria, rispetto e intelligenza.

ORA TOCCA A VOI: ANDATE A CACCIA (FOTOGRAFICA) DEI SOPRAVVISSUTI
Ho fatto qualche scatto di recente, ma come fotografo faccio davvero schifo e infatti ho preferito pubblicare le immagini del bravissimo Giacomo Donati, belle ed efficaci per narrare il progetto. Voi siete sicuramente più bravi di me, perciò vi chiedo di farmi un grande regalo: quando sarete a Barcellona, andate al Raval e cercate i graffiti di Literart. Fate tante foto e condividetele come e dove vi pare, cosicché tutti le possano ammirare. Tenetemi informato, così giro la voce, passo parola e diffondo le vostre fotografie. Ma non mi fermo qui, vi chiedo di fare di più: contattatemi e mandatemene qualcuna perché mi piacerebbe pubblicare un album su Facebook e farmi bello delle vostre fatiche. Scherzi a parte, facciamo questa cosa insieme e portiamo avanti la memoria di Literart Raval. Mi sembra un bel modo per continuare a diffondere la bellezza del progetto, i suoi variopinti graffiti e il messaggio di serenità che ha trasmesso a tutti fin dai suoi albori. Che ne dite? Andate e fotografate!

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