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Non solo Barcellona

  • Immagine del redattore: Vasco Rialzo
    Vasco Rialzo
  • 3 lug 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 4 lug 2018

Pan di Spagna, il mio nuovo blog per scoprire non solo Barcellona, ma anche Ibiza, Girona, Formentera, Siviglia e tante altre destinazioni spagnole. Una guida insolita e non convenzionale per scegliere cosa vedere durante i vostri viaggi. Ma non vi racconterò solo di luoghi, bensì anche di tendenze, cibo, vita notturna, eventi e altre curiosità della Spagna più bella e affascinante.

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Da dove viene questa idea del blog? Le origini risalgono al 2011, quando mi recai per l’ennesima volta a Barcellona. Era novembre e pioveva a dirotto. Non sapevo che potesse piovere così tanto nella mia amata città. Fu una scoperta traumatica, perché rese la mia visita un disastro. Ero lì per aggiornarmi. Per vedere e rivedere luoghi, monumenti, locali, musei, vie e piazze, oggetti e negozi, amici e colleghi di un tempo. L’editore infatti, in seguito al successo della primogenita guida su Bologna, accettò la mia proposta di pubblicare anche quella su Barcellona. E mi invitò così a tornarci, perché le informazioni che avrei riportato al suo interno fossero accurate, recenti e affidabili.


VISITARE BARCELLONA, MA QUALE DELLE TANTE?


Girai in lungo e in largo, bagnandomi tutti i giorni e tutto il giorno come un pulcino fuor d’acqua. Credo non si dica “pulcino fuor d’acqua”, ma rende bene l’idea e son certo che abbiate capito. Dicevo… Ah sì, la pioggia. Furono giornate orribili e tutto andò storto. Non trovai delle cose, ne perdetti altre, ne dimenticai altre ancora, altre ancora – come la Sagrada Familia - mi distrussero psicologicamente. Mi ammalai pure. Però alla fine riuscii nell'impresa. Rinfrescai la memoria riguardo a ciò che già conoscevo, più o meno. E, soprattutto, potei scoprire la città nelle sue vesti più sorprendenti. Quella Barcellona non turistica, insolita, nascosta, segreta, senza vie di mezzo appunto, che il turista medio sfiora appena o non conosce affatto.

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Foto di Romina Ficca | rominaficca.com

A essere onesti, scoprii l’acqua calda. Era già di moda allora sostenere di essere tra i pochissimi luminari della Barcellona più sconosciuta e meno turistica. Esperti e guide pullulavano ovunque, incantando i curiosi a seguirli perché (così dicevano) solo con loro avrebbero avuto il privilegio di vivere la città in modo genuino e autentico. Niente di più banale. E visto che il mondo è banale, mi aggregai alla squadra di sapientoni e decisi di dire la mia, che però non venisse mai meno ad alcuni principi di base, diciamo così, coerenti e degni dell’incurabile irriverenza del sottoscritto scrittore (bel gioco di parole, vero?).


UNA BARCELLONA BELLA, EMOZIONANTE E BURLONA


Come raccontai nell’intervista di MyWhere, la “mia” Barcellona avrebbe dovuto essere una grande presa in giro. Nel senso di essere innanzitutto autoironica, capace cioè di perdersi in giro da sola, alla faccia di stereotipi, luoghi comuni, cose dette e ridette. Avrei dovuto tentare di rompere l’infinita cabala di miti e banalità. Era giunto il momento di un sonoro sfottò a questo famoso modello di città.

Foto di Romina Ficca

Ma non solo. La burla avrebbe dovuto investire anche i lettori. Ovvero i turisti. Che, secondo me, avevano tanto bisogno di ricevere una sana dose di sculacciate e imparare così ad uscire dagli schemi del turismo di massa, a comportarsi in maniera più rispettosa ed educata e a smetterla una volta per tutte di dire hasta la vista, pronunciare paella in paieLLa e comprare stupidi sombreri lungo le Ramblas, come raccontai poi nell'intervista rilasciata alla rivista Men’s Health nel lontano 2013.


Inoltre avrebbe dovuto avere lunga vita. Le guide invecchiano in fretta. Ristoranti e bar chiudono, cambiano e si trsformano, così come orari, indicazioni, date, suggerimenti. Mi sarebbe piaciuto che la mia guida risentisse poco del tempo, continuando anche a distanza di anni ad offrire al lettore concetti e riflessioni senza una vera scadenza. Un desiderio ambizioso il mio, ma forse non impossibile da realizzare, tanto che l’anno scorso Panorama l’ha annoverata tra i suoi sei consigli di lettura su Barcellona.

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Infine avrei voluto tanto altre cose, che però ora non ricordo. Se non quest’ultima, che m’ha portato fin qui. E cioè che il percorso della mia guida non finisse mai, non in termini di tempo, bensì di contenuti. Che proseguisse nel raccontare Barcellona e la Spagna attraverso nuove modalità comunicative, che andassero oltre la copia cartacea dell’originaria edizione del 2012. Indossando abiti nuovi e più moderni, senza mai abbandonare la sua antica identità di guida burlona.


LA GUIDA BARCELLONA SENZA VIE DI MEZZO DIVENTA IL BLOG PAN DI SPAGNA


Non so ancora quanto sia riuscito in questi intenti, ma almeno in quest’ultimo credo di sì. Ce l’avete davanti! Ecco l’evoluzione della guida Barcellona senza vie di mezzo - ancora oggi incredibilmente disponibile in libreria e online - che prosegue la sua narrazione attraverso questo blog che, come dice chiaramente il suo nome Pan di Spagna, va oltre i confini di Barcellona. Niente più “sì” e “no” come un tempo, ma tante novità, informazioni ed esperienze intrecciate tra loro, che ho deciso di condividere con voi tutti, amici e appassionati di MiBarcelona Tours e della nostra intramontabile passione per Barcellona e la Catalogna, per Ibiza e Formentera, per Siviglia e l’Andalusia, e per altre destinazioni della Spagna più emozionante e inaspettata.

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