Siviglia, la città che profuma di fiori d'arancio
- Vasco Rialzo
- 17 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Visitare Siviglia significa anche immergersi in un inaspettato bosco di alberi di arancio, che la decorano in maniera unica e le conferiscono un'inconfondibile identità verdeggiante, colorata e profumata. Ma perché tanti aranci nella bella e suggestiva città andalusa?

Sono ben 40.000 gli alberi di arancio che vivono a Siviglia. Un numero incredibile, a testimonianza delle antiche origini di questa pianta che risalgono alla mitologia. Si narra infatti che Ercole, dopo averlo rubato dal Giardino delle Esperidi, portò il pomo dorato dell'immortalità (l'arancia, appunto) a Siviglia, dove si fermò per riposarsi prima della sua ultima fatica. Per questo Ercole viene considerato il fondatore mitologico di Siviglia. Ladro sì, ma con una bella fama...

In realtà l'arancio amaro, la varietà più diffusa nella città andalusa, fu introdotta in Europa da marinai genovesi che provenivano dall'Asia. Là rimasero incantati da questo albero così generoso e aromatico, la cui presenza nei giardini e nei parchi era simbolo di felicità e benessere. Simbolo che fu presto adottato dagli arabi, che cominciarono a diffonderlo in tutta la Spagna. Siviglia inclusa.

E a Siviglia soprattutto, tanto che questo generoso albero ne è diventato autentico protagonista, crescendo in numero e diffondendosi in ogni dove. La nomea di essere portatore di felicità divenne alquanto popolare e si mantenne forte e viva nella storia.

Nel medioevo si continuò a piantare aranci amari perché proprio portatori di gioia e buona salute. E non più solo nei giardini privati, ma anche lungo le strade come segno di condivisione di un bene comune.

Queste piante venivano usate anche per le preziose proprietà medicamentose, in particolare le zagare, i profumati fiori da cui si ricavavano estratti e tinture curative. Il loro inconfondibile e ammaliante profumo convinse gli arabi a volere eleggere Siviglia come centro mondiale del profumo. Ancora oggi le zagare della città andalusa sono note per la straordinaria fragranza, tanto da essere ampiamente utilizzate nella preparazione di essenze e di profumi.

L'arancia amara è troppo amara per essere consumata a tavola, ma viene usata per fare liquori, creme, impasti e soprattutto la famosa marmellata tanto apprezzata dalla Regina del Regno Unito. Ma come scoprirono questo frutto gli inglesi? Consumandolo ben zuccherato durante la navigazione. Sì, perché per evitare che le arance andassero a male, le fermentavano nello zucchero e, facendone uso mentre navigavano, si accorsero che non solo erano squisite, ma combattevano pure lo scorbuto, un'orrenda malattia provocata da carenza di vitamina C.
Venendo ai giorni nostri, Siviglia conta un numero di alberi di arancio davvero incredibile, cresciuto nel tempo anche grazie all'importante utilizzo che ne ha fatto l'architetto Aníbal González, protagonista d'arte di tutta la città. Oggi i generosi aranci donano bellezza, infondono felicità e gioia, assorbono l'inquinamento atmosferico, riducono l'impatto dei rumori, danno rifugio a uccelli e insetti, mitigano la calura estiva, resistono alla siccità e, soprattutto, con i loro fiori allietano grandi e piccini in un trionfo di aromi e colori. Mi accompagnate a vederli a maggio?
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